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sicile : reconversion des vignobles

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sicile : reconversion des vignobles a été créé par alfonso

Petite traduction d'un article parut dans le gds (giornale di sicilia)
j'ai mis le texte originalen dessous pour les italianophones...
(j'ai fait de mon mieux pas facile de traduire...)

Arrivé de trente millions d'euro pour faire changer la viticulture de l'Île. Les contributions seront affectées à 270 entreprises agricoles et sept caves sociales le Nero d'Avola résiste par contre le trebbiano marque le pas face au grillo

La Région est prête à détacher près 30 millions d'euro. Une belle somme qui servira à faire changer face à la viticulture sicilienne cette année encore (cinquième consécutivement)
les contributions seront accordées pour les producteurs qui ont demandé de reconvertir leurs vignobles. C'est-à-dire changer la variété de raisin cultivé et s'adapter ainsi aux exigences du marché. « Une reconversion est nécessaire dans une région comme la nôtre ou encore beaucoup de cépages abondent et ne sont plus adapter à produire de vins de qualité, ceux qui apportent justement la renommée à la Sicile viticole.

Les fonds arriveront en Sicile grâce à l'Union européenne (merci à l'Ocm vin de 1999), grâce à qui la viticulture sicilienne a su se moderniser et s’adapter au marché ces 5 dernières années.

Explications du mécanisme par Giuseppe Bursi, dirigeant de l'assessorat régional de l'Agriculture : "Nous avons à disposition plus 30 millions ; les contributions seront affectées à 270 entreprises agricoles et sept caves sociales : les premières pourront reconvertir de 8 à 30 hectares chacune, les autres jusqu'à 400 hectares. La Région contribuera pour que chaque indépendant qui projette la reconversion des ses vignobles à plus de 57 pour cents, environ 7000 euro par hectare ; le reste est à charge des producteurs.

les données fournies par Bursi impliqueront environ à 3200 hectares, des collines des Trapani jusqu'à l'Etna et à la plaine de NOTO.

Par exemple beaucoup de vignerons abandonnent le trebbiano pour le grillo (cépages en vogues pour les vins blancs)
Par contre le nero d’avola persiste et signe

En baisse, - les cépages internationaux comme le Chardonnay, le Cabernet Sauvignon, le Merlot et Syrah. Variétés de raisin qui ont certainement donné une forte poussée au vin sicilien, et le faire ainsi connaître au monde
les consommateurs maintenant veulent autre chose et demandent de connaître les autres potentialités de la viti-viniculture « sicilienne »

texte original:
Arrivano trenta milioni di euro per far cambiare volto alla viticoltura dell’Isola. I contributi saranno erogati a 270 imprese agricole e sette cantine sociali. Resiste il Nero d’Avola

La Regione è pronta a staccare assegni per oltre 30 milioni di euro. Una bella sommetta che servirà a far cambiare volto alla viticoltura siciliana. Anche quest’anno - è il quinto consecutivo - partono i contributi per i produttori che hanno chiesto di riconvertire i propri vigneti. Cioè cambiare la varietà di uva coltivata e adeguarla così alle esigenze del mercato. Una riconversione necessaria in una regione come la nostra dove ancora abbondano uve non più adatte a produrre vini di qualità, quelli che stanno portando giusta fama alla Sicilia.
I soldi arrivano in Sicilia dall’Unione europea grazie all’Ocm vino del 1999, l’organizzazione comune di mercato avviata l’anno dopo. In questi ultimi cinque anni così le imprese siciliane hanno avuto modo di modernizzare la viticoltura e di adeguarla ai mercati. Ed ogni anno sono tante le imprese, sia collettive, ovvero cantine sociali, che singole imprese agricole, a chiedere di far parte del bando per ottenere i contributi.
A spiegare i meccanismi del bando Giuseppe Bursi, dirigente dell’assessorato regionale all’Agricoltura: «Abbiamo a disposizione oltre 30 milioni; i contributi saranno erogati a 270 imprese agricole e sette cantine sociali: le prime potranno riconvertire da otto a trenta ettari ciascuna, le altre fino a 400 ettari. La Regione contribuisce per ogni singolo progetto di riconversione dei vigneti al 57 per cento, circa settemila euro per ettaro; il resto è a carico dei produttori. Dei trentadue milioni di euro disponibili, un terzo è rivolto a un gruppo di aziende che era rimasto fuori dalla graduatoria lo scorso anno. Anche il prossimo anno contiamo di recuperare alcuni progetti rimasti fuori in quest’occasione». Alla fine con i dati forniti da Bursi saranno coinvolti circa 3.200 ettari, dalle colline del Trapanese fino all’Etna e alla pianura di Noto. Cifre che però sono anche un’importante cartina di tornasole per capire in che direzione va la vitivinicoltura siciliana. Per esempio è utile scoprire che molti stanno abbandonando il Trebbiano, varietà a bacca bianca che - soprattutto con un certo tipo di coltivazione - non garantisce vini di qualità. A vantaggio per esempio, lo afferma Bursi - del Grillo, altra varietà a bacca bianca coltivato prevalentemente nel Trapanese (è anche la base del Marsala, la più antica Doc siciliana). Anzi, il Grillo è il vitigno del momento a giudicare dalle domande pervenute all’assessorato all’Agricoltura. «Forse anche troppe - aggiunge Bursi - tanto che molti, ricorrendo alla Doc che dà diritto a un punteggio superiore in graduatoria, hanno assunto impegni di produzione di vino Marsala che preoccupano perché il mercato è stabile. Grillo a parte, ci sono anche molte richieste che riguardano il Nero d’Avola, la più importante varietà autoctona a bacca rossa che gode ancora di molte richieste dal mercato». In calo, - e non inaspettatamente - i vitigni internazionali come lo Chardonnay, il Cabernet Sauvignon, il Merlot e Syrah. Varietà di uva che hanno certamente dato una forte spinta al vino siciliano, e farlo così conoscere al mondo dei buongustai. Ma ora, anche a giudicare dalle domande di riconversione, sono meno richiesti dai mercati vini siciliani con queste caratteristiche. «È come - dice Bursi - se i consumatori ora volessero altro e chiedono di conoscere le altre potenzialità della vitivinicoltura siciliana». A giugno dunque i soldi per i produttori, tra qualche anno invece i vini.

Par ailleurs, je ne me bats pas pour avoir raison, puisque j'ai raison...;) L.J.
30 Mai 2005 16:01 #1

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